Comunque non vedo perché mi debbano per forza piacere tutti quelli che incontro!
Ogni tanto (c’è chi sostiene spesso, ma è un bugiardone) mi capita di conoscere (o anche solo vedere) qualcuno e di sentirmi irritata, infastidita, come se fossi una gatta accarezzata al contrario.
Ho una sensazione spiacevole che mi accompagna ogni volta che anche solo ricordo l’incontro.
Per me è un sesto senso, che mi accompagna da sempre, e che mi difende dalle persone “non gradite”. Devo ammettere che mi vien difficile concedere una seconda opportunità, ma quando la concedo non cambia nulla. Solo due volte mi sono sbagliata: la prima con un film e la seconda con la ragazza di Max.

Riporto gerarchico

Ieri ho risposto a un bando di concorso aziendale. Dopo aver compilato le schermate della prima fase, ho risposto alle mille domande di un test (pieno di ripetizioni e trabocchetti) fra cui cinque o sei in cui mi si chiedeva di valutare la mia capacità di correggere testi scritti da altri (vasta esperienza, molto sopra la media).
Rileggendo a una collega il bando; lo sguardo (e il cervello) mi si ferma su questa voce “riporto gerarchico”. Sicuramente un errore! Beccati! Mi metto alla tastiera con l’intento di scrivere all’ufficio preposto per far notare quanto appena rilevato (e quanto sono coerente con le risposte del famoso test). Poi il dubbio: e se fosse giusto!? Dizionario. Spulcia spulcia, fra le mille accezioni del verbo riportare e del sostantivo riporto non trovo nulla che possa colmare il mio dubbio. E ora sono in attesa, che qualcuno mi chiami per farmi sapere da quale parte sta la verità: perché da una parte deve pur stare.