cieloditraverso

venerdì, febbraio 25, 2005

Quando il genio è un handicap

Se hai un figlio genio, l'unico modo per aiutarlo è che le sue dottoresse (perché dire psichiatre mi dicono non sia consono, ?!?) lo dichiarino handicappato. Lieve, ma handicappato. Bel mondo scolastico che abbiamo. E tutto questo per avere un sostegno, qualcuno che lo accompagni in giro per la scuola, quando le lezioni sono troppo noiose e quindi forse è meglio andare nelle classi superiori a seguire qualcosa di più interessante. Il tutto però solo per 4 ore alla settimana, perché noi italiani aiutiamo solo chi è handicappato grave, ovvero non udente, non vendente, non facente, e non chi avrebbe bisogno di una piccola pausa per non avere crisi d'ansia la sera o piangere a scuola. Una scuola che è una prigione dell'intelletto, perché anche se vuoi non puoi imparare, perché solo se hai una maestra illuminata forse riesci a sopravvivere, perché le istituzioni ti aiutano solo se sei un caso disperato. Io sono stufa di essere sola di fronte a tutto questo.